LITI CONDOMINIALI
COMEPREVENIRLE?
Le liti condominiali costituiscono circa il 10% del contenzioso giudiziario dei Tribunali italiani.
E’ per questo motivo che nel 2010 il legislatore, nell’intento di deflazionare il carico giudiziario, ha reso obbligatoria per le cause condominiali il previo ricorso al procedimento di mediazione, nel corso del quale un mediatore professionista tenta la conciliazione tra le parti, conducendole verso un accordo condiviso che ha a tutti gli effetti valore esecutivo, come una sentenza.
I numeri di successo della mediazione però sono ancora irrisori e molte controversie superano il filtro della conciliazione e approdano nelle aule di giustizia, relegando i contendenti ad anni di stress, spese legali, e soprattutto inasprendo i rapporti di vicinato.
E’ normale litigare con i vicini anche per questioni apparentemente banali perché la casa rappresenta una sfera emotiva molto importante per ogni individuo, è il luogo che custodisce i nostri affetti, che rappresenta la nostra sicurezza. Tutto ciò che ne mina la tranquillità è quindi da proteggere, a costo di ricorrere all’Avvocato.
Ma per cosa litigano i condomini? Per odori sgradevoli oppure urla dei bambini, il cane che abbaia o perché il vicino ha posteggiato la propria auto nel luogo a lui non spettante.
Innanzitutto, in caso di situazione contraria alle regole di normale convivenza, la prima cosa da fare è consultare il regolamento condominiale, se presente.
Il regolamento costituisce un vero e proprio vademecum del condominio, approvato dall’assemblea condominiale, che sancisce quelli che sono diritti, obblighi ed eventuali divieti.
Per esempio potrebbe vietare la presenza di animali all’interno del condominio o imporre delle fasce di silenzio, in cui sono vietati rumori, tra cui schiamazzi, urla. Così come potrebbe disporre regole per il parcheggio delle auto nel cortile condominiale.
Leggere e conoscere il proprio regolamento condominiale è fondamentale per capire se la condotta sgradevole del nostro vicino sta violando una regola predisposta ed accettata dai condomini.
Consultare e confrontarsi con l’amministratore del condominio è il secondo passaggio da fare, in quel caso sarà l’amministratore a richiamare il vicino sul comportamento inopportuno o convocare apposita assemblea condominiale. Sia che esista o meno una determinata norma del regolamento condominiale violata, l’amministratore quale figura super partes deve rappresentare il riferimento da consultare per dirimere un conflitto tra vicini. Gli amministratori hanno solitamente esperienza pratica e sanno indicare il modo opportuno per superare la diatriba.
E bene sapere, tuttavia, che qualora non vi sia un regolamento condominiale o nel caso lo stesso non preveda niente relativo al caso che ci riguarda, che in materia di rumori, odori molesti la norma di riferimento è l’art. 844 del codice civile che parla di “Immissioni”. La Legge consente di opporsi a qualsiasi immissione di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dall’appartamento del vicino se superano la normale tollerabilità, tenuto conto delle condizioni dei luoghi.
Si pensi al ticchettio di scarpe femminili a tutte le ore, l’odore di cipolla reiterato, lo spostamento di mobili a tarda ora sono casi tipici di superamento della normale tollerabilità.
Se il cane del nostro vicino abbaia incessantemente a tutte le ore, perché lasciato da solo a casa, certamente può dirsi superata la normale tollerabilità in materia di rumori molesti. Di contro non troverà accoglimento la pretesa che non vi sia mai uno schiamazzo di un bambino o l’abbaio saltuario del cane che sta giocando con il proprio padrone.
Per capire se certi odori o rumori superano la normale tollerabilità può rendersi necessario consultare il regolamento del Comune dove abitiamo, che può prescrivere ore di silenzio, in cui la soglia di tollerabilità è decisamente abbassata e in materia di inquinamento acustico anche gli uffici regionali per la tutela ambientale (ad esempio ARPAT per la Regione Toscana) possono fornire utili elementi per capire l’entità della molestia.
Le controversie condominiali sono frequenti, ma sono anche quelle che hanno maggior possibilità di essere superate, se effettuati i passi giusti fin dal loro insorgere, fuori dal Tribunale.
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