A.D.R.
PERCHÉ FUNZIONA?
I PROBLEMI AFFRONTATI IN MODO DIVERSO
Le tecniche di risoluzione alternative delle controversie funzionano semplicemente perché affrontano il problema in maniera diversa. L’esperto in ADR non si ferma alle posizioni esposte dalle parti, ai fatti, che rappresentano solo la punta dell’iceberg del conflitto, ma si interroga su quello che sta sotto, sulla parte sommersa, che non è immediatamente visibile. Ma che cosa c’è sotto?
Nella parte nascosta e mascherata dai fatti e dalle proprie posizioni, quando invochiamo la tutela di un nostro diritto, ci sono le incomprensioni, le percezioni, le emozioni, gli interessi, le preoccupazioni, le sensazioni, le credenze, i valori, le necessità e le paure.
Sotto ogni problema giuridico, quindi, c’è una persona con la propria storia ed il proprio vissuto.
Illudersi che tutto sia riconducibile a quanto emerge dalla superficie, non potrà che portare a una soluzione non soddisfacente per le parti coinvolte.
Il ruolo del conciliatore può essere ben compreso richiamando la nota storia della disputa dell’Arancia:
Francesca e Giulio sono due fratelli che stanno tenacemente litigando per decidere chi ha diritto a prendere l’ultima arancia rimasta in casa. Francesca ritiene di avere più diritti essendo la sorella maggiore, Giulio di meritarsi l’arancia perché il primo ad averla presa dal cesto della frutta. (Entrambi stanno portando avanti le loro posizioni, ignorando i bisogni e gli interessi nascosti dietro le loro richieste). Al fine di decidere chi si aggiudicherà quell’unico frutto i due fratelli chiedono l’intervento della madre, la quale anziché adottare un approccio meramente distributivo, dividendo in parti uguali l’arancia tra i figli, si interroga sui loro bisogni. La donna, quindi, chiede a Francesca che cosa intende fare con quell’arancia e la figlia risponde che le serve perché deve utilizzare la scorza per farvi un dolce. La stessa domanda viene rivolta a Giulio, il quale invece risponde che vuole utilizzare il succo per una spremuta.
L’essersi interrogata sui veri bisogni ed interessi, che stanno sotto le posizioni dei figli, ha permesso alla madre di creare valore e distribuire in maniera diversa, dando a Francesca la scorza e a Giulio il succo, realizzando una soluzione pienamente satisfattiva per entrambi.
Il conciliatore che aiuta nella composizione dei conflitti si comporta come la madre dei due fratelli, crea valore prima di distribuire, solo indagando sugli interessi è possibile conciliare e trovare un accordo Win /Win. La posizione è ciò che la parte dice e corrisponde alla pretesa visibile della situazione conflittuale, mentre l’interesse è il motivo per cui dice quella cosa e corrisponde alla parte sommersa del conflitto sulla quale interviene il mediatore. Si possono conciliare soltanto gli interessi e non le posizioni.
Nella vita quotidiana la disputa dell’arancia può essere tra fratelli per un patrimonio ereditario, una lite tra vicini, tra comproprietari, tra acquirente e venditore, tra soci di una società… ma l’approccio sull’indagine degli interessi e dei motivi sostanzialmente non cambia. L’esperto in ADR facilita la comunicazione tra le parti, facendo emergere i loro bisogni affinché esse stesse trovino una soluzione.
“Noi non percepiamo la realtà oggettiva, ma le esperienze, i desideri, le speranze e le angosce che abbiamo e che corrispondono alla nostra personalissima immagine del mondo.
Quindi, ciò che siamo in grado di percepire determina quello che ci aspettiamo”